venerdì 13 aprile 2018

LA SBORNIA COLLETTIVA DEI VINCITORI

Sono state votate le cose che quei due dicevano nei comizi, cioè bugie. C'è da chiedersi  come mai siamo stati così frivoli, superficiali, sberleffanti e inutili con i nostri voti.Hanno vinto per la nostra inaudita dabbenaggine.

 
Non ci sarà un reddito di cittadinanza. Non ci sarà un’Europa che protegge i deboli da quel “crimine contro l’umanità” che è l’euro. Non ci sarà l’espulsione generalizzata degli immigrati. Non ci sarà il risanamento della vita pubblica come repulisti contro la corruzione. Il Sud non diventerà un luogo di felicità e di spasso e di bonanza. Non riprenderanno le assunzioni impedite dal Jobs Act. Il potere delle banche resterà lo stesso di prima. 


Il Paese sarà ingabbiato nella demagogia, senza una politica estera ed europea, senza una chiara visione del futuro, faranno ampiamente senza di noi a Bruxelles e altrove, anche a Mosca se è per questo. Ci sarà un giochino di simboli e pasticci cliccanti, zero idee.
Queste sono cose che sappiamo tutti. Quel che non sappiamo è quando passerà la sbornia collettiva. 

Di Maio appare come una smania umana, la smania di governo con chiunque e per qualunque cosa, non ha un programma, non ha uomini e donne adatti, non ha un retroterra di movimento e di storia che abbia un senso oltre il vaffanculo e poi il linguaggio forbito e ingannatore del parvenu. Salvini è finalmente il capo di una cosa che non c’è e non c’è mai stata, il centrodestra senza Berlusconi, e di questa leadership non sa che farsene, per adesso si ricompone nella sua ovvia subalternità. Faranno un governo, perché non c’è alternativa, sarà una delusione, ma di quelle cocenti, imbarazzanti, con una sequela di crisi da incompetenza, da illusione, da mancanza di prospettiva.
Solo il povero Pd può aiutarli, e ritardare la presa d’atto, il “quanto siamo stati fessi”, occupandosi di sé stesso, manovrando a ruota libera, e non invece parlando al paese in cui vive. Lasciati alla loro fulgida vittoria, i gemelli si spartiranno un potere che non li ricambierà del loro evidente affetto, il governo bisogna saperlo guidare, nutrire, il Parlamento bisogna saperlo orientare, non con le multe, non con i clic di Davide Casaleggio, con la politica. La frana di Roma, concetto tutt’altro che metaforico, metterà nel ridicolo l’Italia. Gente senza principi, come tutti i demagoghi che non sanno bene di esserlo, e i politici improvvisati.
I grillozzi faranno una figura di cacca planetaria, questo già lo sappiamo, e si divideranno e ricomincerà la giostra delle espulsioni, ma la maggioranza è massiccia, una guida garante e terza Mattarella riuscirà a imporla, e si vivacchierà stentati e impoveriti con un esecutivo da favola. A meno che non si rivoti, bel risultato, per cominciare subito a domandarci come mai siamo stati così frivoli, superficiali, sberleffanti e inutili con i nostri voti.
Detto questo, hanno vinto per la nostra inaudita dabbenaggine, non è vero che non hanno vinto, hanno avuto il plebiscito che desideravano, e adesso devono provarci e tutti noi scontare le conseguenze della loro impreparazione, della loro insignificanza.

(stralcio da un articolo di G. Ferrara)