venerdì 18 dicembre 2015

PRESEPI TRENTINO-ALTO ADIGE




Molti dei presepi in Alto Adige sono costruiti a mano e vengono tramandati da una generazione all’altra. Talvolta sono talmente grandi da riempire metà della stanza. Altri presepi possono essere più piccoli, ma altrettanto carini e permettono ai bambini di rivivere la magia della notte della nascita di Gesù! Tutti i presepi hanno come sfondo la realtà rurale altoatesina. Il bue e l’asinello nelle stalle altoatesine ricordano quelli che stavano dietro a Maria, Giuseppe e Gesù Bambino nella notte della sua nascita. I presepi in Alto Adige sono piccole opere d’arte, che nascondono ore e ore di duro lavoro. Ne ho fotografati alcuni ad Ossana (Tn) e a Bolzano. Cliccare sulle foto per ingrandire.
Tschagler Home Living (BZ)

Tschagler Home Living (BZ)

giovedì 17 dicembre 2015

BANCHE ITALIANE, IL SALVATAGGIO VISTO DALL'INIZIO


Cos'è successo esattamente, perché se ne parla tanto e cosa c'entrano l'Unione Europea e Maria Elena Boschi.

  di Davide Maria De Luca - IL POST - 
   12 dicembre 2015

 
Lo scorso 22 novembre, il governo ha approvato il cosiddetto “salva banche“, un decreto con cui sono state salvate dal fallimento quattro piccole banche locali che erano da anni in grave difficoltà: Banca dell’Etruria, Banca Marche e le Casse di Risparmio di Ferrara e di Chieti. Il salvataggio è avvenuto in base alle nuove regole europee che hanno aiutato dipendenti e gran parte dei risparmiatori, ma che hanno causato perdite agli azionisti e ad alcune persone che avevano investito denaro nelle obbligazioni delle quattro banche.

mercoledì 16 dicembre 2015

STASI : SPERATE CHE SIA COLPEVOLE


Perché è culturalmente mostruoso (e giuridicamente lo è in tutto il mondo) il caso di Alberto Stasi, assolto due volte e ora condannato da chi non ha visto le prove. Un’analisi del caso Stasi scritta da Piero Tony, già sostituto procuratore generale di Firenze, presidente del tribunale per i minorenni della Toscana e procuratore capo di Prato, oggi in pensione.

 
di Piero Tony | 15 Dicembre 2015 – Il Foglio

 
Tristezza e rabbia, oggi 12 dicembre 2015, per me e per tanti altri, fortunatamente non sono solo. Perché, a seguito di un processo durato circa 8 anni, Alberto Stasi stamani si è costituito dopo aver riportato una condanna a 16 anni di reclusione resa definitiva dalla sentenza emessa dalla Cassazione. Per carità, nessuna polemica – ci mancherebbe altro – nei confronti dei magistrati. Ma tanta rabbia per un sistema giudiziario che non può non fare paura per quanto è lento e contraddittorio. E tanta vergogna visto che Voltaire si rivolta nella fossa da ormai quasi 250 anni con la stessa rabbia.

Alberto Stasi venne assolto in primo e secondo grado, evidentemente perché quantomeno la maggioranza dei magistrati intervenuti aveva giudicato insufficienti le prove a suo carico. Magistrati regolarmente in servizio, di normale esperienza, mai interdetti per imbecillità, mai accusati di condotte dolose o colpose fuorvianti la Giustizia. Ma dalla procura venne proposta impugnazione e la Suprema Corte annullò l’assoluzione con rinvio alla corte d’Appello che questa volta, naturalmente in diversa composizione come vuole la legge, ritenne sufficienti le prove a carico. Nuovo ricorso da parte di tutte le parti, e oggi la Suprema Corte ha respinto i ricorsi: così confermando la condanna a 16 anni di reclusione.