martedì 5 maggio 2015

EXPO E SCIP: PROVE INTERNAZIONALI DI SICUREZZA


Tutto l'apparato di  sicurezza  è stata affidato  allo SCIP (Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia), una struttura interforze creata nel 2000 incardinata nella Criminalpol, con una sala operativa in contatto 24 ore su 24 con tutti gli apparti di sicurezza del mondo. Impegnata anche la Polizia Penitenziaria.

 Ricerca a cura di Aldo Maturo

 
Un’area di un milione di metri quadrati, recintata con reti alte 3,15 metri sormontate da filo spinato, dove – tra migliaia e migliaia di visitatori - si muovono altre migliaia di uomini in divisa, oltre mille per ogni turno, spesso in maniera invisibile. Una sala operativa supertecnologica di 100 mq. (alloggiata nella vicina Fiera di Rho) dotata di Lte (Long Term Evolution) per la visione delle immagini pervenute da 4000 telecamere solo per l’Expo e da altre 2000 posizionate in città e in tutte le stazioni metropolitane che tengono sotto controllo altri 490 obiettivi sensibili. 


Davanti a nove mega schermi lavorano 300 uomini della Polizia, Carabinieri, Finanza e Corpo Forestale dello Stato. Nella sala accanto ci sono altre otto postazioni con una ventina di funzionari di altri Stati, insieme ad ufficiali di collegamento di Interpol ed Europol. 

La Sala Operativa è capace di dialogare "in diretta" con tutti gli altri apparati di sicurezza del mondo. Nei padiglioni e spazi esterni, il controllo è stato affidato anche alla Polizia Penitenziaria e all’Esercito.

Il pubblico può passare da quattro varchi con 200 tornelli e verrà “scansionato” da 400 metaldetector controllati da 750 vigilantes per turno. Tutti devono sfilarsi cinture, giacche e consegnare borse, borsette, computer, smartphone, iPad, per il controllo ai raggi X e agli scanner radiogeni. Le operazioni richiedono pochi minuti a visitatore a meno che non si debbano approfondire i controlli con perquisizioni personali.


E’ un apparato di sicurezza “invisibile” che fa capo allo SCIP (Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia), una struttura interforze creata nel 2000 incardinata nella Criminalpol e guidata dal dirigente della Polizia di Stato Gennaro Capoluongo, senza dubbio una delle strutture più qualificate dell’apparato interforze italiano.



La sicurezza dell’Expo, evento mondiale, è stata affidata a questo organismo superselezionato. Tutto il personale dello Scip è stato ospitato nella stessa foresteria milanese proprio per creare quotidiani rapporti umani, garantire un efficace gioco di squadra ed  intessere rapporti di reciproca massima fiducia. 


Ma i controlli non riguardano solo le normali persone in visita all’Expo. Se si presenta o viene fermato uno straniero sospetto, vengono richieste al Paese d’origine tutte le informazioni utili che arriveranno in tempi brevissimi. Se una persona presenta un documento rubato, in pochi attimi viene fatto il controllo e si sa in quale parte del mondo è stato rubato.


Di particolare interesse è il servizio “Child Alert”. Appena dovesse scattare la denunzia di un minore – cosa non improbabile tenuto conto che si attendono 20 milioni di persone su un’area di 110 ettari – verrà avvisato subito il magistrato di turno e su sua autorizzazione l'immagine e i dati di chi è scomparso saranno immediatamente trasmessi dai media nazionali ed esteri, compariranno negli autogrill e lungo le autostrade, nei porti, negli aeroporti e nelle stazioni ferroviarie.


Difficile la vita anche per gli spacciatori di monete false, immaginando la quantità di denaro che girerà in questi sei mesi. Sara' possibile, sempre attraverso scambi di informazioni, identificare gli esemplari falsi di tutte le banconote del mondo, così come sarà possibile identificare latitanti italiani e stranieri grazie ad un collegamento con il Ministero della Giustizia.



La sede centrale dello SCIP si trova presso la Direzione Centrale della Polizia criminale sulla via Anagnina, a Roma, diretta dal vicecapo della Polizia Prefetto Fulvio Della Rocca. Qui funziona una Sala Operativa collegata 24 ore su 24 con tutto il pianeta. 

Ogni giorno dalla sede centrale di Roma vengono scambiate mediamente 700-800 informazioni con le polizie di tutto il mondo a riprova che la sicurezza deve poter operare in una visione di massima internazionalizzazione con validi rapporti tra le varie forze di polizia nazionale ed estere.