martedì 13 gennaio 2015

CHARLIE : LA LIBERTA' DEGLI ALTRI



Non parlo di censure, chiusure o multe. Condanno l’attentato senza se e senza ma e critico le vignette. Si può fare?

 dal Blog di Rosario Carello, 8.1.2015
Ribadendo l’orrore per la strage di Parigi, possiamo, nel nome di quella libertà che invochiamo per Charlie Hebdo, dire che Charlie Hebdo è un giornale orrendo, che vive sputando sulle cose più care per miliardi di persone? Guardate questa copertina.
Non la commento e mi scuso per chi ne resterà ferito. Ma la pubblico come documentazione. Se la mia libertà finisce dove inizia la tua, quelli di Charlie Hebdo, la libertà degli altri l’hanno invasa e ferita mille volte.




Voglio essere chiaro e ripeterlo: nessuna giustificazione per la strage! Ma c’è un’appropriazione indebita in queste copertine, di ciò che è caro e sacro e quindi inviolabile, per la quale non riesco a dire: #JesuisCharlie, cioè #IosonoCharlie, come tanti in queste ore.
Condanno come tutti la strage di Parigi, ma io non sono così, il mio concetto di libertà non è questo qui, il mio concetto di civiltà occidentale non è questo qui. E voi? Prima di rispondermi, per favore, guardate questa serie di altre copertine, cliccando su una di esse per aprire la gallery.











Brutte copertine, divertenti solo per chi non ha in questi riferimenti qualcosa di caro e di sacro. Perché, chi offende, lo fa sempre su ciò che è caro agli altri? Non va bene. Ma queste cose avrei preferito dirle di persona, ai colleghi di Charlie, quei colleghi che oggi piangiamo.